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Mònaco, Principato di.

Stato (1,95 kmq; 29.972 ab.) dell'Europa, affacciato sul Mar Mediterraneo lungo la Costa Azzurra, a 13 km dal confine italiano. È interamente circondato dal territorio francese del dipartimento Alpes-Maritimes; Capitale: Monaco. Ordinamento: principato retto da una Monarchia costituzionale ereditaria. Un trattato sottoscritto con la Francia prevede, però, che in caso di vacanza del trono il principato sia assorbito dalla Repubblica francese, pur se a condizioni di particolare autonomia. La Costituzione del 1962 mantiene al principe un ruolo effettivo e non di sola rappresentanza. Egli esercita infatti il potere legislativo, unitamente ad un Consiglio nazionale di 18 membri eletti ogni cinque anni a suffragio universale, e il potere esecutivo, insieme ad un Consiglio di Governo guidato dal ministro di Stato. Il voto alle donne è stato concesso solo nel 1945. Moneta: euro. Lingua ufficiale: francese; è però assai diffuso l'italiano e, anche se in misura decrescente, il dialetto locale franco-ligure monegasco. Religione: cattolica. La popolazione è costituita in gran parte da francesi e italiani, essendo ormai drasticamente ridotta, circa il 5% del totale, la percentuale di monegaschi originari.

GEOGRAFIA

Il principato si estende in una ristretta fascia litoranea (lunga circa 3 km e larga da 1 km a 150 m), tra le estreme propaggini meridionali delle Alpi marittime e il Mediterraneo. Il clima è mite, con una ridotta escursione termica annuale (temperature medie di 10° in gennaio e 23° in agosto). Il territorio del piccolo Stato è limitato dai capi d'Ail e Martin.

ECONOMIA

L'economia monegasca si basa su differenti settori. L'industria (chimica, elettronica, meccanica, tessile, poligrafica, farmaceutica, alimentare), quasi sempre a capitale francese, deve il suo sviluppo al particolare regime fiscale che non prevede imposte dirette sul reddito per i residenti. L'espansione industriale si è attualmente arrestata in parte per la scarsità di territorio disponibile in parte a causa di un nuovo trattato con la Francia che, introducendo forme di tassazione per le imprese che trattino più di un quarto dei loro affari all'esterno del principato, ha reso meno conveniente investire i capitali in loco. È molto attivo anche il settore finanziario (banche e compagnie di assicurazione) sempre grazie alla legislazione fiscale che ha favorito l'afflusso di capitali stranieri. La risorsa fondamentale è però costituita dal turismo, estivo come invernale, ed incrementato dalla presenza del casinò. I proventi legati al casinò sono un'altra fonte di entrate per lo Stato, che vi accede sia attraverso i diritti sul gioco, sia attraverso la partecipazione azionaria alla "Société des Bains de Mer" che gestisce il casinò stesso e gran parte delle rete alberghiera.

STORIA

La zona del principato era abitata già in tempi preistorici. Il porto naturale (il cui antico nome Portus Hercolis Monoeci lo lega tanto alla popolazione autoctona chiamata dai Greci monoikos quanto ai leggendari viaggi di Ercole) è all'origine delle frequentazioni di Fenici, Focesi di Marsiglia, Cartaginesi ed infine Romani. Occupata dai Goti e poi, nel X sec., da gruppi di pirati saraceni, M. entrò nell'orbita genovese nel XII sec., quando la città ottenne da Barbarossa il diritto di insediamento. La località diventò rifugio per i guelfi genovesi fuoriusciti. Nel 1297 ne prese possesso il nobile genovese Franceschino Grimaldi detto il Malizia. Durante i secc. XIV e XV la signoria passò successivamente agli Angioini, agli Spinola, ai Doria, per ritornare definitivamente ai Grimaldi nel 1419. Per diversi secoli il principato, che allora comprendeva anche le città di Mentone e Roquebrune, dovette difendersi dalle mire di Francia, Spagna e Savoia. Durante la Rivoluzione francese, nel gennaio 1793, il principato fu annesso alla Repubblica, ma vide restaurata la propria autonomia nel 1815, sotto la protezione dei Savoia. Con la cessione di Nizza alla Francia (1860), i Piemontesi si ritirarono anche da M. e nel 1861 il principe Carlo III cedette alla Francia, dietro riscatto pecuniario, Mentone e Roquebrune. La drastica riduzione territoriale, che fece di M. il più piccolo Stato sovrano dopo Città del Vaticano, collocò definitivamente il principato nell'orbita francese. Nel 1911 il principe Alberto I promulgò una nuova Costituzione, aggiornata nel 1962. Per dare maggiore trasparenza al sistema monetario monegasco e favorire l'immagine del Principato, il 5 luglio 1994 le autorità vararono due leggi: una istituente il reato di riciclaggio, l'altra relativa alla partecipazione degli organismi finanziari nella lotta contro il crimine. Nel 2000 divenne ministro di Stato Patrick Leclercq. Nel 2001 il principe Ranieri modificò un articolo della Costituzione, aprendo la strada anche a una successione reale di tipo femminile.

ARTE

Il territorio è caratterizzato da un'urbanizzazione praticamente totale, organizzata senza alcuna soluzione di continuità in tre centri che, a loro volta, si collegano al comune francese di Beausoleil. Pur non esistendo una reale divisione topografica tra le località, è però riconoscibile una certa differenza dovuta al periodo storico di edificazione e al ruolo funzionale. Monaco è il nucleo originario e sorge sul promontorio che delimita a Sud-Ovest la baia naturale, oggi adibita a porto esclusivamente per imbarcazioni da diporto. Vi sorgono gli edifici storici: il Palazzo del principe (iniziato dai Genovesi nel XIII sec. e poi modificato), la cattedrale del XIX sec. con dipinti di L. Brea e il Museo Oceanografico, inaugurato nel 1910 e dotato di notevoli collezioni di fauna e flora marina, modelli navali e strumenti nautici. La zona mediana del territorio monegasco è occupata dall'abitato di La Condamine, in cui risiede più della metà della popolazione e in cui si concentra la maggior parte degli impianti produttivi e degli insediamenti economici, includendo anche il piccolo porto commerciale di Fontvieille. Il settore nord-orientale è invece quello di Monte Carlo, che offre la quasi totalità delle strutture alberghiere e di ricezione turistica oltre che, naturalmente, il celebre casinò.